Città del Vaticano - (Giovedi, 06-11-2014, Gaudium Press) - Con un Rescriptum, Papa Francesco ha approvato le disposizioni sulla rinuncia dei vescovi diocesani e dei titolari di uffici di nomina pontificia. Ciò è avvenuto in un'Udienza concessa al Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, il lunedì 3 novembre.
Secondo la spiegazione fornita dal vicedirettore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Ciro Benedettini, si tratta di "una forte riproposizione delle norme già conosciute e un invito a mettere in pratica l'invito del Papa a considerare l'episcopato un servizio e non un onore".
Si conferma, dunque, la disciplina vigente nella Chiesa latina e nelle varie Chiese orientali sui iuris, secondo la quale i vescovi diocesani ed eparchiali, così come i vescovi coadiutori e ausiliari, "sono invitati a presentare la rinuncia al loro ufficio pastorale al compimento dei settantacinque anni di età".
Vale dire che, con l'accettazione della rinuncia, gli interessati decadono anche da qualunque altro ufficio a livello nazionale, conferito per un tempo determinato in ragione del suddetto incarico pastorale.
Vale a dire, le dimissioni sia accettato, con essa cade anche tutte le altre imbarcazioni premiato a livello nazionale da un dato a causa di quel tempo di carica pastorale.
Nel Rescriptum si legge: "Degno di apprezzamento ecclesiale è il gesto di chi, spinto dall'amore e dal desiderio di un miglior servizio alla comunità, ritiene necessario per infermità o altro grave motivo rinunciare all'ufficio di pastore prima di raggiungere l'età di settantacinque anni. In tali casi i fedeli sono chiamati a manifestare solidarietà e comprensione per chi è stato loro pastore, assistendolo puntualmente secondo le esigenze della carità e della giustizia".
"In alcune circostanze particolari - prosegue il documento - l'autorità competente può ritenere necessario chiedere a un vescovo di presentare la rinuncia all'ufficio pastorale, dopo avergli fatto conoscere i motivi di tale richiesta ed ascoltate attentamente le sue ragioni, in fraterno dialogo".
Il documento dice che anche "i cardinali capi dicastero della Curia Romana e gli altri cardinali che svolgono uffici di nomina pontificia sono ugualmente tenuti, al compimento del settantacinquesimo anno di età, a presentare la rinuncia al loro ufficio al Papa, il quale, ponderata ogni cosa, procederà".
Il Rescriptum di Papa Francesco si conclude rivolgendosi ai capi dei dicasteri:
"I capi dicastero della Curia Romana non cardinali, i segretari ed i vescovi che svolgono altri uffici di nomina pontificia decadono dal loro incarico compiuto il settantacinquesimo anno di età; i membri, raggiunta l'età di ottant'anni; tuttavia, quelli che appartengono ad un Dicastero in ragione di un altro incarico, decadendo da questo incarico, cessano anche di essere membri". (JSG)
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